Ricevo molte segnalazioni di beneficiari di a.d.s. o di loro parenti che sono scontenti dell’amministrazione di sostegno o dell’operato dell’amministratore di sostegno.
Occorre quindi valutare se vi siano i presupposti per la revoca.
A tale fine è necessario distinguere l’ipotesi della revoca come cessazione dell’applicazione dell’amministrazione di sostegno tout court nei confronti di una persona, della quale tratterò qui, da quella nella quale la revoca è intesa come richiesta di sostituzione della persona che ha ricevuto l’incarico di a.d.s.
Il primo caso, ossia la revoca intesa come cessazione dell’applicazione dell’amministrazione di sostegno tout court nei confronti di una persona, si può presentare quando vengono meno i presupposti per i quali era stata disposta la misura dell’amministrazione di sostegno.
In questo caso la revoca dell’a.d.s. può essere richiesta al Giudice Tutelare stesso con istanza motivata presentata da parte di uno dei seguenti soggetti: beneficiario, amministratore di sostegno, pubblico ministero, coniuge, persona stabilmente convivente, parenti entro il quarto grado, affini entro il secondo grado.
All’istanza dovrà essere allegata idonea documentazione che provi l’inutilità e/o inidoneità dell’amministrazione di sostegno (es. certificati medici, perizie, relazioni cliniche).
Nel corso della mia attività professionale varie volte ho richiesto ed ottenuto con successo la revoca dell’amministrazione di sostegno.